Chiesa di S. Lorenzo - Valle

CHIESA DI SAN LORENZO IN VALLE

Era senz'altro una diaconia posta nel punto di incontro tra l'ampia valle di Ome e la pianura
di Franciacorta dalla quale per Ertina si saliva alla Valtrompia e Valcamonica.


Vicende nella storia:

si trova traccia sin dal 1570 ma la più ampia descrizione è nella visita di S. Carlo nel 1580 come oratorio
S. Lorenzo che fa parte della parrocchia di S. Stefano.
Attraverso varie vicende dal 1677 la famiglia Chimina aveva giuspatronato sulla Chiesa in quanto
provvedeva a parte di salario del Cappellano. All'interno della Chiesa, a segnarne i diritti acquisiti ,
Stefano Chimina fece scavare il sepolcro gentilizio chiuso da pietra con stemma
(una torre con una torcia che appicca il fuoco alla base: interpretando il cognome Chimina nel senso
di "colui che mina") e l'epigrafe MDCCV / D.

Steph(anu)s Chim(inu)s sibi ac suc(cessoribu)s hocf(ecit)c(onstruere) sepulchrum quod p(rimu)m D(ominae)
Ioa(nna)e Sandrinae secundaee eius uxoris quinquennioante in parrocc(hia)li sepultae fecit ossa transferre.
Die IV iunii MDCCV



Da una pietra infissa sull'esterno dell'abside ricorda la data della posa della prima pietra
con la seguente epigrafe:PRIMUS LAPIS POSIT. Die VIII sepetem.1748.
Con una legge del 1867 il governo italiano di allora, confiscò tutti i beni dei Monasteri,
delle Congregazioni di Carità e delle Cappellanie, vendendoli ai migliori offerenti.

E cosi anche i beni della Cappellania di S.Lorenzo in Valle furono indemaniati.
Ma la famiglia Chimina nelle persone Sigg. Prete Stefano e Vincenzo fratelli fu Dott. Stefano Chimina
chiesero di voler rivendicare i beni costituenti la dotazione della Cappellania,
offrendosi di pagare la somma del riscatto.
La direzione del demanio accettò la rivendicazione e i suddetti rappresentanti della famiglia Chimina
pagarono il valore dei beni, stimato allora complessivamente in L.5949,68.
Con la stessa scrittura notarile del 16 settembre 1869 con la quale il demanio accettava il riscatto
dei beni e li rendeva in possesso dei Chimina, per ASSECONDARE IL DESIDERIO ESPRESSO DAGLI ABITANTI DELLA CONTRADA VALLE:
i Sigg. Chimina cedettero i beni della Cappellania agli ABITANTI DELLA CONTRADA VALLE uniti in assemblea con oneri annessi e connessi.

La scrittura infatti è firmata dai Sigg. Rev. Sac. Chimina Stefano e fratello Vincenzo fu Dott. Stefano
e dai rappresentanti degli ABITANTI della Contrada Valle nelle persone dei Sigg:
Francesco Bono fu Luigi – Giovan Battista Ziliani – Montini Andrea di Angelo –
Garbelli Domenico fu Giuseppe – Maiolini Stefano fu Carlo.

Queste persone costituivano cosi la prima Commissione Amministrativa dei beni della Cappellania,
Commissione che da allora è sempre stata periodicamente eletta dagli Abitanti della Contrada Valle riuniti in Assemblea.
Il 10 febbraio 1998 è stato depositato il nuovo statuto con atto notarile.

 

Ultima modifica: Mar, 08/03/2016 - 19:35